Guida ai quartieri della città di Tokyo

Sono molti a subire il fascino del Giappone e la sua capitale, Tokyo, racchiude le mille anime di questo meraviglioso Paese: in essa infatti convivono storia e tecnologia, grattacieli e intimi templi shintoisti, otaku e lottatori di sumo.
Tokyo è una città davvero immensa, suddivisa in ben 23 quartieri considerati cittadine a se stanti, con la propria anima e i propri luoghi simbolo.

Il quartiere Taitō di Tokyo: Asakusa

Cloudy Sensō-ji
Asakusa è Senso-Ji

Il quartiere Taitō di Tokyo comprende al suo interno alcune delle più famose zone della città tra le quali Asakusa, il cuore storico di Tokyo che sorge sul fiume Sumida: passeggiando tra antiche botteghe, onsen e fanciulle in kimono si ha l’impressione di fare un salto nell’epoca Edo.
Il monumento simbolo di Asakusa è Senso-Ji, tempio buddhista risalente al VII secolo, ricostruito dopo la Seconda Guerra Mondiale. Si narra che il tempio sia stato costruito sul luogo esatto in cui nel 628 fu rinvenuta da due pescatori una statuina di Kannon, oggi custodita nella Sala Hondo, decorata da eleganti dipinti. L’imponente pagoda a cinque piani è invece vietata al pubblico.
Per arrivare al tempio di Senbso-Ji si deve percorrere Nakamise-dori, pittoresca strada occupata da bancarelle ricolme di souvenir e soprattutto gustosi Melonpan, soffici dolci dalla superficie biscottata.
La Nakamise-dori collega i due portali d’ingresso al tempio: Hozomon e l’antichissimo Kaminarimon, alla cui ombra si trova una grande lanterna nera e rossa.
Una chicca per i turisti curiosi è Kappabashi Dosi, una strada a due passi dal tempio dove sorgono negozi che vendono vettovaglie per i ristoranti e curiose riproduzioni di cibo in cera.
Il luogo perfetto per rilassarsi nel quartiere è il parco che costeggia il fiume Sumida, punteggiato di ciliegi e perfetto per assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio durante la “Festa del Sumida”.

Ueno

Nel quartiere speciale di Taitō è compreso Ueno, zona famosa per i suoi musei e per il grande parco, preso d’assalto in particolare in primavera in occasione della spettacolare fioritura dei ciliegi. All’interno del parco di Ueno sorgono la pagoda a cinque piani del Santuario di Toshogu, circondato da un giardino di peonie, e il laghetto di Shinobazu ike: su un’isola al centro di questo specchio d’acqua ricoperto di romanticissimi fiori di loto si può ammirare il Tempio di Bentendo.
Una visita al quartiere di Ueno non può prescindere dallo zoo, per salutare il panda gigante, e dal mercato di Ameyoko dove si possono acquistare tè verde e alghe.
Tra i musei più interessanti di Ueno spicca il Museo Nazionale di Tokyo, all’interno del quale sono conservati reperti risalenti dal periodo Jomon a quello Edo, come ceramiche, maschere, spade dei samurai e meravigliose pitture provenienti direttamente dal Tempio Horyu-Ji a Nara.

Akihabara

Nel Taitō è compreso anche uno dei quartieri nerd di Tokyo: si tratta di Akihabara, una vera Mecca per gli amanti della tecnologia che qui potranno trovare di tutto, da robottini anni 80 a vecchi pc perfettamente funzionanti. Punto di riferimento è “Yodobashi Akiba”, uno dei più grandi centri commerciali al mondo dedicato solo al mondo dell’elettronica.
Akihabara inoltre è molto frequentato dagli otaku che vivono in maniera ossessiva la loro passione per videogame, anime e manga: non a caso nel quartiere sorgono negozi come “Mandarake” (dedicato ai soli fumetti) che rendono Akihabara uno dei più amati quartieri manga di Tokyo. “Super Potato” è invece rivolto agli amanti dei videogiochi anni 80 e 90 come Mortal Kombact e Super Mario.
Una delle esperienze più originali da fare ad Akihabara è entrare in un maid café, dove si è coccolati da cameriere agghindate con costumi vittoriani. Un’alternativa altrettanto originale è rappresentata dai neko café, con gatti sornioni a fare da compagnia ai clienti, oppure dagli owl café dove a farsi notare saranno i gufi.
L’aver dedicato un intero quartiere al modernariato tecnologico anni ’80 ci fa ben capire quanto il Giappone sia innamorato del videogame e del gioco, elemento che è parte integrante della cultura giapponese. Per questo, prima di partire per il proprio viaggio in Giappone, è bene conoscere a fondo alcuni elementi della cultura giapponese come l’attaccamento al gioco, e quanto il gioco sia importante nella vita e nella cultura giapponese.
Piccolo gioiellino incastonato tra i palazzi di Akihabara è il Giardino di Koishikawa Korakuen, risalente al periodo Edo e considerata una delle aree verdi più antiche di tutto il Giappone.

Shibuya

Il volto più moderno di Tokyo è racchiuso nel quartiere di Shibuya: grattacieli dalle insegne a neon, bar-karaoke, fantasiosi love hotel e centri commerciali come lo Shibuya 109 con ben 100 negozi distribuiti su dieci piani.
Shibuya è l’immagine del Giappone moderno e sempre in fermento, con le sue mode estreme come quelle del canguro o dei cosplay: se la prima vuole le ragazze con i volti dipinti di scuro e i capelli coloratissimi, i cosplay sono riconoscibili dai loro vestiti identici a quelli di personaggi di manga e anime.
Tra i luoghi simbolo del quartiere c’è l’incrocio più trafficato di tutto mondo: grazie a uno stop sincronizzato, milioni di persone attraversano questo incrocio contemporaneamente da quattro direzioni diverse. Il punto migliore per godersi questa fiumana di gente in movimento è dallo Sturbuck’s, al secondo piano del negozio di musica “Tsutaya”.
Non c’è poi sosta a Shibuya che non contempli una visita alla statua di Hachiko, davanti alla stazione JR: omaggia la fedeltà di un cane che per dieci anni ha aspettato invano il suo amato padrone morto d’infarto.

Shinjuku

Shinjuku è uno dei quartieri di Tokyo preferito da chi ama la vita notturna, tra locali, ristoranti e sale gioco pachinko, un rumoroso e ipnotico incrocio tra il flipper e la slot-machine.
Tra i grattacieli del quartiere primeggia il Tokyo Metropolitan Government Building, dalla cui cima si gode di una delle viste più belle sulla città, tanto che nelle giornate più terse si può scorgere perfino il Monte Fuji.
All’interno del quartiere, si trova anche uno dei più famosi Cat Bar di Tokyo, il Cat Cafè Calico.

Incastonato tra i palazzi di Shinjuku c’è il Parco Shinjuku Gyoen, antica residenza del signore feudale in epoca Edo. Passeggiando nel suggestivo giardino paesaggistico giapponese, si dimentica la frenesia che caratterizza il cuore della città: l’hanami in primavera e il momijigari in autunno sono i momenti migliori per godersi questo paradiso naturalistico. La stessa sensazione di pace si ha nel Santuario di Hanazono, edificato in onore di Nari e raggiungibile attraversando una galleria formata da torii rossi e alberi di ciliegio.
All’interno di Shinjuku si trova Kabukicho, il quartiere a luci rosse ma assolutamente pudico tanto che anche una famiglia può visitarlo, tra il Godzilla che spunta dalla facciata dell’Hotel Gracery e i locali izakay della pittoresca Golden Gai, spesso formati da un bancone proteso in strada e qualche sgabello.
Nonostante la fama e i locali gestiti spesso dalla mafia cinese, è sostanzialmente sicuro: la criminalità organizzata impedisce quei piccoli crimini che farebbero scappare turisti e con essi le entrate economiche. Rispetto a Kabukicho ad esempio tra i quartieri di Tokyo pericolosi può essere annoverato Roppongi, a causa di qualche borseggiatore in azione soprattutto la sera. Al di là di piccoli episodi, Tokyo può essere considerata una città sicura, con un tasso di criminalità inferiore rispetto alle altri capitali industrializzate.

Harajuku

Tra Shibuya e Shinjuku sorge il quartiere di Harajuku, anch’esso attraversato da tutte le mode che interessano Tokyo. Lungo la Takeshita Dori si trovano infatti i negozi per diventare una ragazza canguro, una Gothic Lolita o un cosplay. Lungo questa affollatissima strada si trovano anche un Daiso, dove si può trovare di tutto a 100 yen, e le Purikura, cabine dove si può selezionare uno sfondo particolare e fare foto alla giapponese.
Ben più chic è il Viale Omotesando dove però, tra boutique di lusso, spunta l’imperdibile “Kiddy Land”, immenso negozio di giocattoli con sezioni dedicate anche a Snoopy ed Hello Kitty.
L’oasi di pace del quartiere di Harajuku è rappresentata dal bellissimo Parco Yoyogi, all’interno del quale sorge il Santuario di Meiji Jingu: qui si venerano l’Imperatore Meiji, che ha posto fine allo shogunato del periodo Edo e sua moglie Shoken. Oltre alla visita al museo all’interno della Sala dei Tesori, imperdibili sono i giardini privati dove a giugno si può assistere alla meravigliosa fioritura degli iris. Il Santuario di Meiji Jingu diviene il centro del “Festival dell’Autunno”, con gli aceri che offrono una cornice aranciata a questo luogo amato luogo sacro.

Il quartiere Minato di Tokyo: Aoyama

Il quartiere speciale di Minato comprende le aree di Shinagawa, Odaiba, Roppongi e Aoyama.
Merita una visita l’elegante quartiere di Aoyama, il cui nome rimanda al clan del XVI secolo il cui capo Tokugawa era magistrato di Edo.
Chi pensa che la visita di un cimitero non possa essere inclusa in una vacanza cambierà idea davanti al pittoresco Aoyama Reien dove sono sepolti personaggi storici dell’epoca Meiji, compreso il famoso cane Hachiko.
Una delle attrazioni del quartiere è anche il Museo di Nezu dedicato all’arte antica giapponese, con più di 7000 pezzi tra kimoni, ceramiche per la cerimonia del té, oggetti in bamboo, dipinti, armature e ricche stoffe.

Odaiba

Minato accoglie al suo interno anche Odaiba, isola artificiale raggiungibile in battello da Asakusa, percorrendo a piedi il Rainbow Bridge oppure col treno della linea Yurikamome dalla stazione di Shinbashi. È il quartiere più occidentalizzato di Tokyo, con centri commerciali arredati all’italiana come il “Venus Fort” e persino una replica della Statua della Libertà.
Anche Odaiba regala al visitatore attrazioni tipicamente nipponiche, a partire dal colossale Gundam, il robot che si staglia davanti al centro commerciale “DiverCity Tokyo Plaza”: ispirato all’omonima serie anime, questa statua è rifinita nei minimi dettagli ed è possibile anche assistere alle attese trasformazioni in luminosi spettacoli serali.
Restando in tema di robotica, il Museo Miraikan regala esibizioni del robottino Asimo, che stupisce per i suoi atteggiamenti umanoidi come salutare, ballare, inchinarsi e giocare a calcio.

Chiyoda

Il quartiere Chiyoda a Tokyo ruota essenzialmente attorno all’inaccessibile Palazzo Imperiale, oggi residenza dell’Imperatore immersa nel verde e circondata da un ampio fossato. Questo palazzo, anticamente abitato dagli shogun, è stato più volte ricostruito nei secoli e nessuno può accedervi. Si possono però visitare i Giardini Est, dove si alternano aree verdi tipicamente nipponiche a eleganti composizioni floreali.
Il quartiere comprende anche la zona di Jimbocho, paradiso per gli amanti dei libri e il cui nome rimanda al samurai Nagaharu Jimbo che viveva proprio qui. Nessun incendio ha cancellato l’anima letteraria di questo piccolo quartiere dove è possibile visitare librerie come l’antica “Kitazawa Bookstore” e l'”Anegawa Bookstoor” dedicata interamente ai gatti.

I quartieri di Tokyo dove dormire

Spesso i viaggiatori tendono a scegliere un albergo nel centro della città che si sta visitando: ebbene a Tokyo non esiste un centro, ma tanti quartieri, più o meno consigliati per soggiornare.
Il quartiere di Shinjuku è il luogo perfetto, essendo ottimamente collegato al resto della città con ben dieci linee ferroviarie. Avendo tutto a portata di mano poi, non c’è il rischio di fare tardi e perdere il treno per tornare in albergo (si ricordi che dalla mezzanotte i treni di Tokyo si fermano).
Un’alternativa più economica è rappresentata dai quartieri di Asakusa e Ueno, ben collegato all’Aeroporto Internazionale di Narita e servito dalla Yamanote Line (che in 60 minuti attraversa tutta la città).

I quartieri di Tokyo dove mangiare

Vivere Tokyo significa gustare i suoi piatti tipici, dal sushi al ramen, dalla tempura alla okonomiyaki (frittata preparata sulle piastre davanti al cliente), dal miso allo sukiyaki che comporta l’immergere pezzi di carne cruda in una pentola di brodo bollente.
Uno dei luoghi più caratteristici dove mangiare a Tokyo è Omoide Yokocho, chiamata anche “la Stradina dei Ricordi”, un insieme di locali collocati lungo i binari occidentali della Stazione di Shinjuku.
Restando nel quartiere, il “Tempura Tsunahachi” è consigliato per gustare una tempura cucinata davanti ai clienti, mentre l'”Ichiran” soddisferà tutti gli amanti del ramen in stile Tonkotsu.
Nel quartiere di Shibuya è da provare il “Sushi No Midori”, anche se le code sono molto lunghe, mentre ad Asakusa si trova il locale storico di “Sometarō”, dove gustare il classico okonomiyaki in un locale tanto spartano quanto incantevole.