Il fascino primitivo del Salento, che ha reso questa regione una delle mete più ambite per gli amanti dei territori autentici, si ritrova in modo molto chiaro nella località di Porto Selvaggio. L’atmosfera in queste zone evoca pienamente un paesaggio nel quale l’azione dell’uomo è stata sempre nel totale rispetto della terra. Non è un caso che, trovandosi a passare in macchina per le strade in direzione di Porto Selvaggio, si possa intuire in maniera inequivocabile quanto la natura sia tuttora la protagonista indiscussa qui in Salento.
Porto Selvaggio è una delle località salentine più affascinanti: meno blasonata della vicina Gallipoli, in questa cittadina e nei suoi dintorni si possono trovare alcuni dei punti d’interesse più validi dell’intera penisola salentina. Di seguito si prenderà in considerazione cosa non può mancare durante una visita durante le vacanze a Porto Selvaggio, luogo che costituisce un ottimo punto di partenza per scoprire quanto di meraviglioso questa antica terra possa offrire a chi si prende il tempo di scoprirla con calma.
La Palude del Capitano: una storia affascinante per un luogo sorprendente
Una delle mete da non perdere assolutamente quando ci si trova in vacanza nel Salento, e in particolare a Porto Selvaggio, è la Palude del Capitano, vicino a Marina di Sant’Isidoro di Nardò.
Si tratta di un luogo incantevole, uno specchio d’acqua dalle sensazioni quasi mistiche, che rientra nella zona dell’Area Protetta del Parco Naturale, in una sottozona nota come Terra d’Arneo. Qui la natura circostante agisce come testimone discreto all’incontro del mare con l’acqua dolce, facendosi strada con una vegetazione tipica molto fitta, che funge da naturale cornice per la Palude del Capitano.
È un posto davvero magico, le cui origini sono legate come accade spesso in terra salentina ad una leggenda popolare. Il capitano sembrerebbe infatti essere una figura realmente esistita, perlomeno così vorrebbe la tradizione orale dei luoghi. Egli, dopo essere arrivato stremato da una lunga traversata in mare, scelse di stabilirsi in questa località, costruendovi una deliziosa casetta, ad oggi nota infatti come Casa del Capitano.
La Baia di Porto Selvaggio, la Baia di Uluzzo e le tante torri della zona
La Baia di Porto Selvaggio consente ai tanti visitatori che qui scelgono di trascorrere le proprie vacanze di scoprire panorami davvero meravigliosi. Collocata a circa un chilometro da Santa Caterina, questa incantevole baia è caratterizzata da una fine sabbia e da un mare cristallino, che consente di rilassarsi senza pensare a nulla. Si tratta della perfetta località da visitare quando si vogliono ricaricare le batterie.
Una volta rigenerati, se si vuole approfondire qualche elemento importante per la storia del Salento, è possibile visitare le grotte risalenti all’era preistorica che si trovano nelle vicinanze, nonché le torri di Uluzzo e la torre dell’Alto.
La Baia di Uluzzo costituisce uno splendido golfo naturale, puntellato da scogliere rocciose interrotti da tratti di verde intenso. Si tratta di uno dei luoghi privilegiati per scoprire il connubio di natura e mare che in Salento si esprime con una forza dirompente. Inoltre, dopo aver fatto il pieno del rigenerante potere della natura, sarà possibile andare alla scoperta dei siti archeologici qui vicino.
Infine, si può visitare un’altra torre, la Cesarea, situata nella vicina Porto Cesareo e comodamente raggiungibile partendo da Porto Selvaggio. Vanta una notevole rilevanza dal punto di vista storico: risale infatti alla seconda metà del XVI secolo, quando veniva impiegata come punto utile per l’avvistamento al fine di segnalare l’avvicinarsi di eventuali incursioni.
L’Isola dei Conigli: vero carattere salentino
Dopo distante da Porto Selvaggio, troviamo, un piccolo lembo di terra situato di fronte al litorale di Porto Cesareo, questa località richiama un’altra curiosità che si cela dietro al nome. Si tratta di un leitmotiv che spesso accompagna la toponimia dei luoghi salentini e che arricchisce di magia la scoperta di questa affascinante terra.
Nota anche come Isola Grande, in quest’area si era soliti allevare animali che i locali impiegavano come unica fonte di sostentamento. A partire dal Secondo Conflitto Mondiale in poi, all’interno dell’isola ci si dedicò esclusivamente all’allevamento intensivo di conigli, un aspetto sicuramente bizzarro che ne ha determinato il nome rimasto ancora oggi, nonostante sull’isola non siano più presenti allevamenti.
La splendida Isola dei Conigli rientra nell’Area Marina Protetta che fa riferimento a Porto Cesareo, a pochissimi minuti in auto da Porto Selvaggio, e merita una visita per le acque cristalline e la macchia mediterranea incontaminata.