Con l’arrivo del freddo autunnale possiamo dichiarare definitivamente chiusa la stagione estiva e trarre un po’ di considerazioni sulla situazione italiana per quanto riguarda il turismo estivo nel 2019.
Per la prima volta in cinque anni si segnala un rallentamento nel turismo nella penisola. Da luglio a settembre sono state registrate 206 milioni di presenze, circa 2 milioni in meno del 2018.
Il calo coinvolge quasi in pari modo turisti italiani e turisti internazionali.
Le principali cause
Tra le cause che hanno influito su questi dati si individua la ripresa di alcune destinazione del Mediterraneo meridionale.
Il Paese estero più frequentato quest’anno è stato la Francia (16%), seguito da Grecia (14%), Spagna (12%) e Croazia (8%).
La causa invece che ha influenzato maggiormente risiede nelle condizioni meteo incerte e altalenanti, non sempre ideali per una vacanza estiva e che di sicuro non hanno favorito le prenotazioni.
A subirne di più i danni sono state le aree costiere, ma contemporaneamente ha dato una significativa spinta per un ritorno al turismo nelle città d’arte, forse perchè meno problematiche in caso di mutamenti climatici.
La concentrazione di turisti si è avuta in particolar modo a Firenze, Venezia e Matera e anche Milano, Napoli e Bologna sono state molto apprezzate.
Un’ultima causa è da ricercare anche nei costi e nelle tariffe troppo alte nel nostro paese, soprattutto nelle città balneari quali la Puglia che sono le mete di destinazione più gettonate. Ma i costi alti si legano anche alla qualità dei servizi resi che non sempre sono adeguati alle aspettative dei turisti.
Il tutto unito anche alle difficoltà economiche di molte famiglie dovute alla crisi ancora in atto.
Il boom del Nord
Premesso che la stagione si sia chiusa in negativo per il Paese, c’è da sottolineare però che non tutte le aree hanno sofferto allo stesso modo.
Il Nord Ovest segna il risultato migliore grazie al leggero aumento della domanda straniera (+0,7%), in particolare la Liguria, con le Cinque Terre, il Golfo dei Poeti e quello del Tigullio, ma anche Genova e il Golfo Paradiso che sono state un vero richiamo per i turisti stranieri.
Non male anche il Centro-Nord, tra le destinazioni più gettonate si segnalano la Riviera Romagnola, con Rimini che vanta il primato per la migliore ricettività e i migliori servizi, il Veneto e anche il Friuli Venezia Giulia con i suoi 130 chilometri di costa e stupendi paesaggi degni di nota.
E il Sud?
Nota di merito va alla Sicilia che con i suoi 15 milioni di presenze turistiche, nonostante la partenza un po’ lenta e la ripresa nel mese di agosto, si conferma tra le più prenotate d’Italia.
Un turismo nell’isola in costante crescita e che, come sottolinea l’istituto Ricerche di Mercato, Marketing Management srl, potrebbe rappresentare il futuro della Sicilia. I dati denotano quest’anno una crescita del 3% rispetto al 2018, segnale di un rinnovato appeal dell’Isola.
La Puglia invece si conferma essere la meta preferita dalle famiglie italiane (21%), anche se i prezzi troppo alti presagiscono una migrazione sempre maggiore (che è già iniziata) verso la Costiera Romagnola, Marche e Abruzzo che presentano costi decisamente più abbordabili.