5 buoni motivi per fare un pellegrinaggio

Per tentare di spiegare perché una persona decida di fare un pellegrinaggio, bisognerebbe analizzare i suoi comportamenti e le sue reazioni alle varie fasi e momenti della vita, ed individuare ciò che lo porta a maturare la volontà di fare un viaggio di fede.

Nell’Islam, il pellegrinaggio verso la Mecca, la loro città santa, è uno dei dogmi del Corano, ed è pertanto obbligatorio recarvisi mostrando estrema devozione. Nel cristianesimo non è obbligatorio, eppure è il culto che produce più flussi di pellegrinaggio, facilitato, ovviamente, sia dal numero di fedeli praticanti nel mondo, sia dalla quantità di mete spirituali sparse per il globo.

Sebbene non sia esplicitamente previsto, né comandato dalla Chiesa, la gente continua ad andare in pellegrinaggio, perché ci sono ragioni psicologiche, inconsce, che ci spingono a farlo, si potrebbe affermare che sia quasi un bisogno intrinseco dell’uomo.

Perché fare un pellegrinaggio?

Tuttavia, in questo articolo parleremo dei 5 buoni motivi per cui fare un pellegrinaggio di fede è una buona idea. Vediamo insieme quali sono, analizzandoli singolarmente.

Viaggio come ricerca o missione

Il pellegrinaggio è prima di tutto un viaggio e, come tale, può rappresentare la ricerca di una svolta interiore, un cambiamento, la ricerca di una serenità, dello star bene con sé stessi, che tutti noi cerchiamo. Dall’altra parte, il pellegrino può essere mosso da scopi apostolici, con l’intento di diffondere agli altri la propria fede, come i missionari anticamente.

Viaggio come progresso spirituale

In quanto viaggio, il pellegrinaggio rappresenta un percorso da seguire per arrivare ad un progresso o risultato. Partire ti farà tornare migliore moralmente, non solo per le preghiere, le sessioni di riflessione, ma soprattutto per il camminare. Nella sofferenza dello sforzo fisico si cresce, si impara a non cedere e a non essere pigri, a capire i propri limiti e superarli, resistere ai momenti brutti per raggiungere il traguardo. Si impara, insomma, che la vera gioia è figlia dello sforzo e dell’impegno. Un percorso esteriore per crescere interiormente è lo strumento di crescita personale più efficace che esista.

Sentirsi parte di una comunità

Il potere del pellegrinaggio è quello di abbattere ogni barriera sociale e formale. Si respira un’aria di fratellanza, di comunità, uniti da un unico scopo. Durante la progressiva crescita personale, che avviene durante il pellegrinaggio, ci si rende conto di come si cambia anche agli occhi degli altri. L’Eucaristia, in particolar modo, è fonte di comunione di sentimenti, un momento in cui tutti siamo simili l’un l’altro. La ricerca di approvazione e la condivisione dell’esperienza sono due potenti armi, che favoriscono il sentirsi parte di qualcosa.

Bisogno di espiare

Quando si porta un peso dentro, un peccato, grave, allora la semplice confessione non basta, e si decide per andare in pellegrinaggio verso una meta scelta, o verso un santo a cui si è particolarmente legati, nella speranza che interceda per te. Il bisogno di espiare è un grande motivo per compiere un pellegrinaggio.

Paura del futuro e della morte

Sin dai tempi antichi, l’uomo cerca risposte sul futuro, qualcosa che lo affascina e allo stesso tempo lo spaventa. Anticamente si consultavano gli oracoli o si offriva un sacrificio per placare le divinità e avere risposte sul proprio destino. Nel pellegrinaggio odierno vi sono le stesse intenzioni: la paura di qualcosa che incombe, sulla propria salute o sulla stabilità economica, o sul destino stesso dell’umanità, viene esorcizzata recandosi in questi luoghi di preghiera e devozione per cercare delle risposte.

La paura della morte, in egual modo, spinge l’uomo a cercare la salvezza eterna, espiando i propri peccati e riconciliandosi con Dio, chiedendo anche la guarigione dai mali terreni. In questo caso ci si reca in luoghi dove vi è un’energia soprannaturale da cogliere a proprio vantaggio.

Conclusioni

Cercare di classificare i motivi che spingono l’uomo a fare dei pellegrinaggi è molto difficile. Da un punto di vista psicologico, abbiamo racchiuso le motivazioni principali, a volte anche inconsce, che spingono a compiere questi viaggi. Tuttavia, essendo ragioni così personali, cercare di limitarle ed etichettarle non è mai del tutto possibile, quel che certo è che il pellegrinaggio è qualcosa che affonda le radici nell’essenza stessa dell’uomo, sin dalla notte dei tempi.