Seven Summits: quali sono le vette più alte dei sette continenti

Tra i sogni dell’uomo c’è sempre stato quello di spingersi oltre i propri limiti e di raggiungere le altezze più elevate fino a toccare il cielo.

Grazie alla tecnologia, come nel caso dell’invenzione dell’aereo o delle prime missioni lunari, questo desiderio è diventato pian piano realtà.

Ci sono però ancora alcune sfide che alcuni uomini preparano per arrivare sempre più in alto solo con la propria forza come, ad esempio, la scalata delle Seven Summits.

Dal 1985, anno in cui l’americano Richard Bass terminò per la prima volta l’intero progetto, sono oltre 200 gli scalatori che sono riusciti a portare a termine la scalata delle montagne più alte dei sette continenti.

Ma quali sono le sette vette che ogni alpinista sogna di scalare per entrare nell’Olimpo di chi ce l’ha fatta?

Kilimangiaro (Africa)

Il Kilimangiaro, con i suoi 5.895 metri, è la montagna più alta di tutto il continente e uno dei vulcani più alti al mondo. È composto da tre crateri (Kibo, Shira e Mawenzi) e da almeno 170 anni non dà alcun segno di attività vulcanica. La scalata, che si può organizzare sul sito  https://easykili.it/, avviene attraverso tre percorsi: Marangu Route, Umbwe Route e Machame Route

Everest (Asia)

Nella catena montuosa dell’Himalaya si trova l’Everest che, grazie ai suoi 8.848 metri, è la montagna più alta del mondo. Sempre nella stessa catena, che si sviluppa su una lunghezza di 2.400 chilometri, svetta il K2, considerata dagli alpinisti la montagna più difficile da scalare in assoluto.

Monte Bianco (Europa)

In Europa è il Monte Bianco che, nonostante la concorrenza dell’Elbrus, la fa da padrona con i suoi 4.810 metri. Questa montagna, al confine tra Valle d’Aosta e Savoia francese, fa parte della catena montuosa delle Alpi italiane .

Puncak Jaya (Oceania)

Grazie ai suoi 4.884 metri di altezza, questo monte della Nuova Guinea è considerato il più alto del continente oceanico. A causa del riscaldamento globale, negli ultimi anni, si è sciolta buona parte dei ghiacciai che ricoprivano le pareti, motivo per cui è tra i meno difficili da scalare dei Seven Summits.

 

Monte McKinley (America del Nord)

Il monte McKinley (6.194 metri) fa parte della grande catena dell’Alaska che da nord si distende a sud fino alla California. È tra le vette più difficili da conquistare per via delle pessime condizioni climatiche che gli alpinisti spesso incontrano e delle temperature che possono toccare i 40 gradi sotto zero. Il monte McKinley, infatti, è molto vicino al circolo polare artico.

Aconcagua (America del Sud)

L’Aconcagua è allo stesso tempo, grazie ai suoi 6.962 metri, sia la vetta più alta dell’America del Sud che quella dell’interno Emisfero Australe. La sua scalata non presenta grandi difficoltà, trattandosi di una lunga salita rimasta uguale dalla sua prima esplorazione.

Massiccio Vinson (Antartide)

Scoperto solo nel 1957, il Massiccio Vinson, si innalza a 1.200 chilometri dal Polo Nord. L’area sulla quale si sviluppa è interamente ricoperta da uno strato di ghiaccio dello spessore di alcune centinaia di metri. Prende il nome da Carl Vinson, membro del Congresso degli Stati Uniti tra i più arditi sostenitori delle ricerche in Antartide.